Divorziati: i 5 errori più frequenti dei Papà

http://d.repubblica.it/famiglia/2014/03/19/news/papa_separati_figli_rapporto_errori_padri-2054241

In Italia è sempre mancata una cultura della separazione e molti padri si trovano a dover combattere contro numerose difficoltà. In questo articolo affronteremo gli errori più comuni commessi dagli uomini divorziati per capire come evitarli. Sentiamo il racconto di due di loro

papà divorziati e figli

Il divorzio è un momento doloroso e per i padri può trasformarsi in un girone dantesco. Ma gestire al meglio il rapporto con i figli è possibile. Far quadrare i conti e gestire il ruolo di genitore fuori casa. Continuare a essere presenti anche senza vedere quotidianamente i propri figli e riuscire a passare con loro del tempo di qualità. Sono queste le problematiche con cui ogni padre separato o divorziato si è trovato a dover fare i conti. E che, in un momento di cortocircuito emotivo e spesso di conflittualità che questa fase comporta, possono portare a commettere alcuni errori, con spiacevoli conseguenze per il proprio portafogli e il rapporto con i figli. In America sono molti i media, come L’Huffington Post America, che trattano regolarmente l'argomento proprio perché le problematiche legate ai padri divorziati sono molto sentite dalla società. E da noi? Abbiamo provato a individuare i cinque errori più comuni commessi dai padri divorziati e abbiamo chiesto alla psichiatra alcuni suggerimenti per evitarli. E poi abbiamo dato la parola a due papà che raccontano la loro esperienza.


 

1. Far alzare il costo del contenzioso
In cima alla lista spicca la tendenza a spingere al rialzo il costo del contenzioso, non raggiungendo un accordo con l’ex partner e trascinando il processo di divorzio per anni. In effetti, considerando che la legge italiana stabilisce che debbano passare tre anni prima di mettere la parola fine al proprio matrimonio si può immaginare come i costi possano diventare proibitivi. Basti pensare che, secondo calcoli dell’Aduc, un divorzio consensuale costa mediamente 3.300 euro, mentre per quello giudiziale (che si può trascinare anche per dieci anni) si può arrivare a spendere fino a 23mila euro in un anno. Una buona via per evitare conflitti disastrosi è quella di ricorrere alla mediazione familiare, ossia un percorso in cui la coppia, coadiuvata dall’aiuto di un mediatore familiare, prende tutte quelle decisioni che altrimenti dovrebbe prendere un giudice. Il vantaggio è evidente, considerato che è sempre meglio che le scelte che riguardano la vita dei figli vengano prese dai genitori anziché da un giudice per quanto equilibrato possa essere. 


2. Non informarsi sui propri obblighi legali

In seguito a un divorzio, occorre fare i conti con numerose spese, spesso difficili da sostenere. La casa infatti in genere resta alla madre con i figli, mentre il padre è tenuto a cercarsi una nuova sistemazione. In questo modo i costi si moltiplicano, dovendo l’uomo contribuire al mantenimento dei figli e alle spese per l’affitto o l’acquisto di una nuova casa. Per questo, sapere è potere e quindi, sottolinea l’Huffington, affidarsi alla consulenza di un avvocato può essere la strada giusta per capire quali sono i propri obblighi legali in seguito a un divorzio e iniziare a pianificare il proprio budget. 


3. Rinunciare ai propri diritti

D’altro canto, se è vero che cercare di tenere i tribunali il più possibile alla larga è segno di intelligenza così come l’optare per una soluzione il più possibile pacifica, rinunciare però a combattere per poter avere contatti frequenti e regolari con i propri figli significa abdicare dalle proprie responsabilità. Bisogna invece non rinunciare ai propri diritti per perseguire maldestri tentativi di compromesso perché i figli hanno bisogno nelle loro vite di entrambi i genitori. 

figli contesi tra padre e madre


4. Non passare il tempo per cui si è lottato con i propri figli
Alcuni padri, poi, si impegnano in battaglie legali lunghe e costose per poter passare più tempo con i figli e poter così dare un minor contributo per il mantenimento. Se si sceglie di percorrere questa strada, però, bisogna aver davvero intenzione di passare il tempo guadagnato con i propri bambini, pena la perdita di credibilità e la possibilità di finire nuovamente in tribunale. 


5. Non rinegoziare l’assegno di mantenimento
Non è infrequente poi il caso di un padre che magari trovandosi in difficoltà economiche dovute per esempio alla perdita del lavoro non sia più in grado di versare l’assegno di mantenimento stabilito dal giudice. In questi casi, il consiglio è di non trascurare la questione, magari accumulando numerosi arretrati, ma di rivolgersi al proprio avvocato per rinegoziare l’entità dell’assegno evitando così di finire in una situazione finanziaria difficile. 


Il parere della psichiatra
“Oggi in Italia manca una cultura della separazione e molti padri vanno incontro a numerose difficoltà di arrangiamento”, osserva Graziella Fava Vizziello, psichiatra e professoressa di psicopatologia dello sviluppo presso l’università di Padova. “Le prime sono di carattere economico se si considera che dopo il divorzio il padre è in genere tenuto a trovare un’altra sistemazione e a dover sostenere numerosi costi in più. Per questo molti tendono a non pagare alla madre la cifra pattuita, foraggiando invece direttamente il bambino o l’adolescente per sembrare più buoni ai loro occhi. Ma si tratta di un atteggiamento che in genere non porta a nulla di buono se non all’esasperazione dei rapporti e al coinvolgimento del tribunale”. Occorre invece ridurre al minimo la conflittualità anche per evitare di perdere la fiducia del figlio. I problemi cui vanno incontro i padri sono però anche di carattere psicologico. “In primis, c’è la difficoltà a prendere in carico il figlio da soli perché si è stati abituati a gestirlo coadiuvati dalla madre”. Bisogna però non aver paura e darsi il tempo di abituarsi alla nuova situazione in modo da riorganizzare il proprio rapporto con i figli. “Molti poi tendono a cercare di attirare a sé il più possibile il bambino, mostrandosi come quelli che hanno ragione”. Un errore umano, ma in cui occorre ricordarsi che ciascun genitore deve contribuire al mantenimento della buona immagine dell’altro genitore agli occhi dei figli. Demolire la figura dell’ex coniuge di fronte al bambino o dell’adolescente significa quindi demolire il suo universo affettivo. “È molto importante inoltre che il padre abbia una propria casa dove poter passare il tempo con il figlio e dove poter continuare a condividere la quotidianità, cogliendo ogni tanto l’occasione per andare a trovare i nonni senza però che il padre parcheggi il figlio scomparendo”, conclude la psichiatra.


Padri separati: alcune testimonianze

Lorenzo, impiegato, 40 anni
Sono un padre divorziato da cinque anni con un bambino di 10 anni. Nonostante io mi sia sempre comportato in maniera corretta, versando con fatica l’assegno di mantenimento tutti i mesi, continuando a interessarmi della vita di mia figlio, la mia ex moglie fa di tutto per mettermi i bastoni tra le ruote con l’appoggio dei miei suoceri. L’obiettivo è interrompere il mio rapporto con mio figlio, anche impedendomi di vederlo contro il decreto del giudice (mi spettano due weekend al mese). Lei e i suoi genitori parlano male di me davanti al bambino e cercano di manipolarlo affinchè mi detesti. Per non parlare del fatto di non essere coinvolto in aspetti importanti della vita del mio bambino, come visite mediche o l’organizzazione dei compleanni. Ho cercato più volte di sederci attorno a un tavolo e discutere per il bene comune del figlio, ma l’odio e il rancore hanno finora prevalso.


Michele, 35 anni, insegnante
Sono un papà separato in maniera consensuale da pochi mesi con una bambina di tre anni. Nonostante la separazione sia stata un momento molto difficile e doloroso io e mia moglie siamo riusciti ad accordarci sull’affido in maniera civile e rispettosa. Mia figlia dorme da me due volte a settimana e posso vederla tre giorni a settimana. Essendoci separati in totale accordo abbiamo anche una certa elasticità e se la bimba è malata posso andare a casa di sua madre e passare un po’ di tempo con lei anche se confesso che ogni volta che devo lasciarla per me è un tuffo al cuore!